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SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela

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16 www.solovela.net Tuttavia, questi catamarani sono molto diversi da quelli della "filosofia Wharram". In verità siamo noi che dovremmo definire i progetti Wharram "doppie canoe" per differenziarci dalla moda del momento che vuole barche lussuose e "moderne" pensate per l'uomo di città. Questi moderni catamarani sono appesantiti da motori sempre più grossi, su cui fanno affidamento per contrastare un bordo libero sempre più alto, che offre grande resistenza al vento. Io credo siano brutti e hanno perso qualunque contatto con il concetto originario delle doppie canoe da cui discendono. Ho appena compiuto 91 anni e ora sto finendo la mia autobiografia. Sto scrivendo l'ultimo capitolo e spero di riuscire a pubblicare il libro entro il 2020. Il mio ultimo grande progetto è il Mana 24 che spero avrà successo. Per le sue caratteristiche, credo sia un modello adatto soprattutto al mercato italiano". Il Mana è stato pensato per essere venduto in kit di costruzione già resinati e per evitare tensioni dovute allo strallo è stato progettato con un armo a due alberi, soluzione particolare su una barca così piccola. Mana ha una lunghezza di 23 piedi e 6 pollici identica a quella di Tangaroa. Un modo per concludere un viaggio, dove era iniziato. Wharram è oggi il progettista ad avere venduto più modelli al mondo. I suoi catamarani, o meglio le sue doppie canoe spaziano da modelli trasportabili sul tetto dell'auto fino a velieri a due alberi come l'Islander 65 e grandi catamarani come il Pahi 52. Tutti i progetti rispettano alcune caratteristiche che rendono queste barche inconfondibili. La "filosofa Wharram" naviga su due scafi. La semplicità e la sicurezza. L'armo velico tipico prevede una randa alare, una vela infilata sull'albero con un'ampia tasca che elimina ogni turbolenza, ma anche rotaie e cane - strelli. Un elegante picco in testa aumenta la super- ficie e consente di sventare sotto raffica. Gli scafi sono tenuti insieme con legature tessili per dissi- pare gli sforzi, proprio come avveniva nelle canoe polinesiane. Dal famoso viaggio attraverso l'atlantico, Wharram ha scritto un libro dal titolo "Two girls and two cata - marans" tradotto anche in italiano. I l Mana 24 è lungo esattamente 23 piedi e 65 pollici, la stessa identica lunghez- za del Tangaroa, il primo catamarano di Wharram con il quale attraversò l'oceano Atlantico nel 1956. Sette metri e quindici centimetri, una lunghezza ideale anche per essere carrellato. È disponibile in kit da assemblare, i pezzi sono già stati tagliati e resinati e in una giornata di lavoro è possibile montare uno scafo. Le le - gature delle traverse avvengono con cinghie e fibbie, per velocizzare le operazioni di montag- gio. L'albero di maestra è posizionato a prua per lasciare spazio a una tenda da montare sul quadrato, o uno spray-hood in navigazione. La scelta di due alberi permette di eliminare il fioc - co, di conseguenza lo strallo, mentre l'albero di mezzana aiuta durante la virata, uno dei tipici punti deboli dei catamarani. La forma degli scafi è diversa rispetto al pas - sato e aumenta lo spazio a poppa, dove sono sistemate le cuccette, per avere più spazio e più stabilità La vela è una randa alare, wingsail in inglese, che avvolge completamente l'albero, per mi - gliorare il bordo d'attacco. È la tipica scelta di Wharram, una soluzione, tanto antica quanto semplice. Così efficace che perfino la doppia randa degli AC 75 di Coppa America, magi - stralmente descritta da Daniele Cirigliano nel- lo scorso numero di Solovela, sfrutta lo stesso principio aerodinamico. Il costo è di circa 13000 euro. Il Mana 24 Luca Da Damos, insegna lettere e naviga per due mesi l'anno su di un piccolo catamarano autocostruito con sua moglie e i figli piccoli. Scrive articoli di viaggio L'autore

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