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il pensiero andava sempre alla propria moglie e ai
propri figli che piangevano vedendo il padre che se
ne andava.
La berta maggiore è un uccello marino muto di
giorno, ma di notte il suo verso straziante è terribil
-
mente simile a quello di un neonato che piange.
Questo uccello è chiamato anche diomedea -
guarda caso come il compagno di Ulisse - e solo chi
lo ha sentito cantare di notte, spostandosi in volo
sulla scogliera, può capire cosa immaginassero i
marinai lontani dalla propria famiglia quando navi
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gavano vicino alle isole dove la diomedea nidifica.
Isole piccole, invisibili di notte, che irrimediabilmen-
te attiravano le navi ad ascoltare i richiami dei loro
figli e delle loro famiglie lontane. Le isole delle Sirene
che ancora oggi attraggono i moderni marinai che si
avventurano nel loro mare.
Come per molti altri miti, moltissime isole pretendo
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no di essere le Sirenuse di Omero, tra cui Capri, Lì
Galli e Ventotene.
Non resta altro che visitarle tutte e capire su quale
vorremmo che la nostra barca si fermasse per
sempre e non basterà tapparsi le orecchie come
Ulisse per tornare a casa, le sirene stregano per
sempre il cuore di chi naviga nel loro mare.
L'Arpia, l'animale mitologico con corpo
d'uccello e testa di donna potrebbe esse-
re la sirena di Omero