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La media di 9 gradi invernali, permette la coltivazione
dell'ulivo e dei limoni. La costa preserva e proteg-
ge dalla tramontana, ma il libeccio offre spettacolari
mareggiate invernali, con onde che arrivano dall'altra
parte del Mediterraneo e spruzzano di salsedine le
case più vicine al mare e anche le chiese e le piazze.
L'uomo da secoli ha colonizzato queste ripide sco
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gliere, ricavando francobolli di terra anche dove di
terra non ce n'è e ha sorretto i terrazzamenti e le
"fasce" con una muraglia cinese di muretti a secco
per coltivare gli orti e la vite.
Non è la natura a dominare tra le rare spiagge e le
maestose scogliere, ma un'antropizzazione discreta,
che dalla natura stessa è stata modellata.
Sulle scoscese pendici che precipitano sul mare non
è possibile costruire strade e complessi turistici; un
dedalo di scomodi sentieri le attraversa e le case vi
si sono abbarbicate, necessariamente adattate alla
morfologia della costa. La pacifica convivenza tra
uomo e natura, che da sempre contraddistingue i 5
borghi di Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola
e Riomaggiore, ha irrimediabilmente compromesso il
paesaggio, in un'armonica simbiosi dove la presenza
umana è individuabile ovunque, nascosta tra le pie
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ghe di una natura addomesticata, ma vivissima,
che ha folgorato l'arte dell'uomo. Dante,
Byron, Shelley, D'annunzio, e natu-
ralmente il premio Nobel Montale
non sono che alcuni di quelli che
hanno descritto le meraviglie di
In alto un esem-
plare di Balenot-
tera comune, un
cetaceo che per
grandezza è il se-
condo animale più
grande del mondo
dopo la balenottera
azzurra. La bale-
nottera comune
vive nel santuario
dei cetacei davanti
alle 5 terre. Nelle
Le due foto pic-
cole, le spiagge di
Monterosso