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SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela

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43 www.solovela.net Giancarlo Pedote è stato quello che potremmo defi- nire un "eroe normale". Ha affrontato il Vendée Globe senza vergognarsi delle sue paure, ma raccontando- le agli appassionati che si sono immedesimati in que- sto velista che non navigava solo contro gli avversari e l'Oceano, ma anche contro le sue umane debo- lezze. Quest'aspetto, forse addirittura più di quello sportivo, ha fatto innamorare il pubblico di Pedote. Il suo è stato un Vendée Globe concreto. Giancarlo sapeva che il suo budget per questa campagna era piuttosto ridotto, e quando i fondi scarseggiano lo skipper saggio non può permettersi di strafare. Sa - peva di non potere correre il rischio di danneggiare in modo irreparabile la barca, perché questo avreb- be significato mettere a rischio gli sviluppi futuri del- la sua carriera. Sapeva anche che la sua Prysmian, pur non aggiornata con foil di ultima generazione, era una barca solida e ben rodata. Così Pedote si è messo in coda al gruppo dei primissimi e non li ha mollati più, per tutto il giro del mondo. C'è stato anche chi lo ha criticato per la sua condotta spor - tiva un po' da ragioniere e molto prudente in tante fasi, ma l'italiano non poteva permettersi di giocare la regata fino in fondo come gli skipper di testa spal- leggiati da sponsor milionari. Era cosciente del fatto che il suo primo obiettivo, per avere la possibilità in futuro di dire la sua, era in primo luogo portare la barca al traguardo. In alto, Pedote bacia la sua Prysmian dopo avere tagliato il traguardo del Vendée Globe. Qui sopra, L'Imoca 60 Prysmian Group

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