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Qui sopra l'Oceanis 40.1 di Beneteau.
In basso, il Salone Nautico di Genova
Negli anni Novanta, la tendenza dei cantieri era quel-
la di abbassare il più possibile i prezzi per allargare
il più possibile la platea di persone che poteva com-
prare una barca, soprattutto in Europa.
Oggi, diverse aree di mercati, che sino a qualche
anno fa erano insignificanti, stanno sbocciando e la
loro domanda d'imbarcazioni sta diventando di anno
in anno più forte, globalizzando un mercato in cui i
cantieri hanno margini di manovra molto più ampi.
Contemporaneamente, è molto cambiato il panorama
dei produttori di barche, che riescono a fare numeri
sufficienti a coprire un numero cospicuo di mercati.
Oggi il mondo della nautica a vela è dominato da
un nome: il gruppo Beneteau, con la sua galassia di
marchi, ha la forza per prendere decisioni che pesa
-
no. Se i prezzi delle sue barche salgono, gli altri si
adeguano, se scendono, i cantieri concorrenti fanno
lo stesso.
All'interno del gruppo francese, negli ultimi 4 anni ci
sono stati dei cambiamenti profondi, e oggi Benete
-
au ha deciso di aumentare i margini.
Da una parte quindi comprime i costi di produzione.
Dall'altra aumenta i prezzi.
Sino a quando lo potrà fare, saranno i mercati a de
-
ciderlo. Se prima o poi, un numero cospicuo di mer-
cati comincerà a rallentare a causa dell'aumento dei
prezzi, Beneteau - e di conseguenza tutti gli altri -
cambieranno politica.
Un'altra ipotesi è che presto un cantiere industriale
approfitti della situazione per iniziare una politica di
ribassi e conquistare fette di mercato sottraendole a
chi mantiene prezzi più alti.
Con tutta probabilità, quello che non accadrà sarà
una riduzione dei prezzi, nel momento in cui la com
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ponente degli aumenti delle materie prime e compo-
nenti dovuta alla pandemia scomparirà, in seguito
all'attenuarsi dell'emergenza covid.