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SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela

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102 www.solovela.net P er il secondo anno consecutivo, il più grande sa- lone nautico della Germania e uno dei più impor- tanti del mondo ha dovuto alzare le mani e arrendersi alla Pandemia. La cancellazione del Boot non ha sorpreso più di tan- to. Che il salone non si sarebbe tenuto o si sarebbe tenuto in forma molto ridotta era già evidente da tem- po. A partire da Novembre è stato un susseguirsi senza interruzioni di cantieri che hanno annunciato il loro ritiro dall'esposizione, nonostante la forte contrarietà del salone. Inizialmente a ritirarsi sono stati cantieri di medie e piccole dimensioni, Nauticat, X-Yacht, Hallberg Rassy. Poi la notizia dell'annullamento da parte del gruppo Beneteau e Fountaine Pajot ha provo - cato il libera tutti. Da quel momento nel giro di pochi giorni il mondo della vela ha abbandonato il Boot no- nostante da Düsseldorf continuassero a scrivere che ci sarebbero state molte barche e che i rinunciatari non erano cantieri così importanti da provocare la chiusura del salone. Anche secondo gran parte della stampa tedesca, la cattiva gestione della crisi da parte della dirigenza potrebbe aver provocato importanti danni d'immagi - ne al Boot. Di questa situazione, si potrebbe avvantaggiare il Sa- lone Nautico di Genova che sino ad ora non ha mai cancellato un'edizione ma, limitandosi a spostare a ottobre il salone del 2020 invece che a settembre di- mostrò, seppur aiutato dalla fortuna, di saper gestire la situazione e garantire il successo della fiera, cosa che a Düsseldorf non è riuscita, senza trascurare il fatto che la cancellazione non è dipesa dal Boot, ma da un ordinanza governativa. L unga e colorata è la disputa che ci vede spes- so rivali con i francesi. Forse perché simili come cultura, odiamo nei cugini oltralpe pagliuzze che ci ricordano le nostre travi e invidiamo qualità che mancano nel nostro Belpaese. È accaduto di nuovo all'inizio di Dicembre, sulla chiusura di un salone Parigino invidioso della nostra Genova, i velisti italiani invidiano il prestigio in cui è tenuta nel loro paese la vela Francese. Macron ha conferito la legione d'onore a Yannick Be - staven, vincitore della Vendée Globe e Jean Le Cam, protagonista dell'eroico salvataggio dell'avversario Kevin Escoffier al largo del Sud Africa. L'ultima volta che Le Cam ed Escoffier avevano parlato con il pre - sidente francese era accaduto in collegamento dal- la loro barca dove avevano ricevuto una telefonata di congratulazioni e anche allora avevamo invidiato questa attenzione francese per i loro velisti. Acca- deva un anno fa e da allora ne è passata di acqua sotto le nostre chiglie, sono cambiati i presidenti e i protagonisti, ma non è cambiato il ruolo che certo sport occupa nel nostro paese. Draghi ha ricevuto e salutato gli atleti paralimpici, Mattarella ha salutato l'addio di Rossi, immancabile la celebrazione degli azzurri agli europei di calcio. Niente menzioni per Max Sirena e per la sua ciurma che ha portato Luna Rossa dove nessun altro era mai stato. Ci si è dimenticati di Pedote, miglior italiano di sempre a scalare l'Everest del mare. Poco interesse anche per gli italiani che hanno impensierito la clas - sifica della MiniTransat e per Riva che ha occupato il secondo gradino del podio. Quest'anno non sono i Francesi che si incazzano davanti ai successi di Bar- tali, come cantava Conte. Piuttosto gli Italiani che invidiano la considerazione della vela in Francia. " E i f r a n c e s i c h e s i i n c a z z a n o" A n n u l l a t o i l B oo t d i D ü s s e l d o r f

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