SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela
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Siamo abituati a pensare al carbonio nelle sue forme più classiche: carbone e diamanti La fibra di carbonio Le fibre possono essere classificate secondo il pro- cesso dal quale sono ottenute: di rayon, da fase gassosa contenente idrocarburi, da fibre di pece e infine da poliacrilonitrile (PAN); il 90% delle fibre di carbonio è attualmente prodotto secon - do questa metodologia. Un secondo metodo di classificazione è in base alla loro resistenza. Avremo quindi fibre con: - "prestazioni standard" con bassa resistenza a tra- zione, ma elasticità nell'ordine dei 200 GPa; - ad "alte prestazioni" con ottima elasticità ed elevata resistenza a trazione. Nei tessuti, queste classificazioni consentono di combinare a fibre con buona elasticità unite ad altre con miglior resistenza alla trazione. Il processo di produzione da polimeri avviene tramite filatura e stiratura, mediante trattamento termico tra 400 e 800°C, mentre il processo di produzione dal - la pece richiede temperature più basse e costi più contenuti. Quest'ultimo procedimento si basa es- senzialmente sulla riduzione della pece, a cristalli in forma liquida. Il materiale viene quindi ridotto in fibre attraverso la filatura per fusione o estrusione e viene infine sottoposto a termofissaggio a 300°C e carbo - nizzazione a 1000°C. Cos'è il laminato Commercialmente il tessuto è di per sé inconsisten- te. Da solo, ha quindi poche applicazioni, mentre diviene molto utile per la realizzazione di materiali compositi - così definiti in quanto composti da due o più materiali - in cui le fibre di carbonio fanno da ma - trice resistente, mentre gli altri componenti, in genere di resina, mantengono il corretto orientamento delle fibre per assorbire gli sforzi. Resine o materiali plasti- ci hanno anche il compito di proteggere e mantenere la forma del manufatto. Come si lavora la fibra di carbonio Per la realizzazione di strutture in composito, i tessuti di carbonio vengono messi in posa in uno stampo. Con le fibre orientate secondo le forze predetermi - nate, il carbonio è anche solitamente preimpregnato con resina. Una volta posizionati i vari strati, lo stam- po viene infilato in un sacco dal quale è aspirata l'a- ria e posto in un'autoclave, nella quale è possibile gestire temperatura, vuoto e pressione ottimali per la polimerizzazione della resina. Un altro metodo è il trasferimento di resina impiega - to per la lavorazione dei materiali compositi ad alte N ella nostra ricerca di innovazione nella produzione di imbarcazioni in carbonio, al fine di effettuare una comparazione quanto più completa possibile, abbiamo identificato quelli che riteniamo leader nel settore: Nau - tor Yacht cantiere finlandese con manage- ment italiano e Rega Yacht. Il primo è famoso per la produzione degli scafi probabilmente più amati al mondo: gli Swan, da oltre cinquant'anni curati nei minimi dettagli, dalla progettazione fino al collaudo. Dal 2017, l'avanzato Boatbuilding Technology Center ha aperto le sue porte alle strutture dedicate alla laminazione ad alta tecnologia con forno per il post-curing, una nuova era per Nautor's Swan. Il primo tassello di questo cambiamento si chiama Swan 98. Sia lo scafo che la coperta sono costruiti con pelli inter - ne ed esterne in fibra di carbonio pre-preg epossidica SPRINT® su un'anima in schiu- ma Corecell. Questo conferisce la massima rigidezza strutturale e un peso, il più leggero possibile. Il carbonio nelle eccellenze 74 www.solovela.net