di Alessandro Gallo
L
'arcipelago delle Pontine offre la possibilità
di navigare in acque cristalline, con fondali
pieni di vita e grotte marine, perdersi tra le
casette colorate dei suoi paesi e immerger
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si nella cucina mediterranea a base di frutti
del mare e della terra, tutto con la comodità di una
situazione logistica ideale. Perché le isole Pontine
sono praticamente sotto casa. La distanza delle iso
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le alla costa è tale da renderle comode da raggiun-
gere, ma sufficientemente lontane dai grandi flussi
turistici di massa. Il vento quasi sempre a regime di
brezza consente una navigazione adatta a tutti gli
equipaggi.
Ponza è l'isola eponima, punteggiata da spiagge,
faraglioni e splendide calette dove ormeggiare e tuf
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farsi nei colori chiari caratteristici di quest'isola.
Ventotene è anche l'isola con il mare più bello, pro-
tetta da un'area marina soggetta a limitazioni.
Il suo Porto Romano è stato scavato nel tufo in epo-
ca antica, come suggerisce il suo nome e merita una
visita anche solo per un aperitivo.
È qui che la figlia di Ottaviano passò cinque anni di
esilio, lontana dagli eccessi del vino e dalla compa
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gnia maschile, che avevano creato qualche proble-
ma all'immagine di rettitudine morale imposta da
Augusto all'Urbe, ma che non riusciva a imporre alla
sua famiglia.
Anche l'isola di Santo Stefano, poco lontana da Ven
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totene, era un carcere in epoca borbonica, ma ora
è solo una piacevole deviazione per ammirare ciò
che rimane del penitenziario e il panorama su Ven-
totene. Se Ponza e Ventotene sono abitate e molto
frequentate, Palmarola è un'isola quasi deserta, non
ha strade e non ha porto, chi vuole visitarla ci deve
arrivare in barca. Questo fa sì che sia molto meno
frequentata delle altre due, ma sia meta di appas
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sionati delle immersioni e degli spettacoli naturali,
come a cala Brigantino, dove le alte pareti rocciose
ricordano architetture gotiche e per questo vengono
chiamate La Cattedrale.
Zannone e Gavi, sono poco più che due scogli.