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In alto, la coltivazione eroica della
vite su queste isole consente un'ottima
qualità dei vini. Qui sopra, Palmarola
Il vino
La viticoltura eroica delle isole è una piccola nicchia
del vigneto nazionale che merita attenzione per di-
versi fattori come la qualità dei vini, le varietà risco-
perte, il valore paesaggistico di questi territori estre-
mi con forti pendenze, la raccolta manuale delle uve,
i vari terrazzamenti.
Parlare di vite e vino a Ponza si traduce in Antiche
Cantine Migliaccio.
La origini della cantina risalgono al 1734 quando
Carlo di Borbone colonizzò l'isola assegnando in
"enfiteusi perpetua" vari appezzamenti di terra ai
coloni partenopei. A Pietro Migliaccio, proveniente
da Ischia, toccò la zona del Fieno che già allora ri
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sultava "vitata".
Migliaccio porta da Ischia i vitigni tipici: Biancolel-
la, Forastera, Guarnaccia, Aglianico e Piedirosso,
e sono questi gli antichi vitigni a piede franco che
Emanuele Vittorio, nipote di Benedetto Migliaccio,
intorno agli anni '90 ha riportato a nuova vita, sal
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vandoli dagli sterpi che avevano già invaso i filari.
Nel 2000 Antiche Cantine Migliaccio diventa un'im-
presa partendo con un quarto di ettaro vitato. Oggi
l'azienda coltiva 3,5 ettari ed è l'unica a imbottigliare
sull'isola.
Tra le vigne più estreme, quelle di Punta Fieno sono
le più affascinanti e le più dure da coltivare. Sono
raggiungibili in 40 minuti a piedi camminando su una
mulattiera tra la macchia mediterranea, un percorso
di trekking incantevole e silenzioso. La vendemmia
dell'uva è manuale e le cassette vengono portate in
cantina dagli asini.