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SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela

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N avigando vi sarà capitato di perdere per un periodo più o meno lungo l'uso di un qualche componente della vostra barca. Un rollafiocco che vi impedisce di aprire la vela, il salpa-ancora che vi relega in un medioevale alaggio a mano o un più classico alter - natore che vi lascia senza elettricità. Ma, se ne siete rimasti privi anche solo per un po- meriggio, converrete che fra tutte le comodità di cui può capitare di privarsi, l'autogoverno è quella che più incupisce l'orizzonte del navigatore: le conse- guenze sono infatti interminabili, ininterrotte ore alla barra. Oggi l'autogoverno è un accessorio scontato a bor- do dei nostri yacht, eppure solo 50 anni fa, l'idea di poter abbandonare il timone della barca per ore o addirittura per giorni, era un campo ancora da sco- prire. Ci riferiamo qui all'autogoverno in generale e non di piloti a vento perché inizialmente il problema era proprio l'emanciparsi dalla schiavitù della bar- ra, qualsiasi fosse la soluzione meccanica o elettro- meccanica a consentirlo. Chi fa navigazione a vela blue water ovvero crociere d'altura sa che l'autopilo- ta elettrico non è l'unica soluzione possibile. Mettia- moci quindi nell'ordine di idee di considerare pilota a vento ed elettrico come soluzioni non antagoniste ma, come vedremo meglio in seguito, complemen- tari. Un po' di storia Anche se oggi può sembrarci strano, i piloti elettrici e i piloti a vento sono nati più o meno nello stesso periodo. A sollecitarne lo sviluppo furono infatti le prime regate oceaniche in solitario, la Ostar su tut - te. In un ambiente tanto ostile per l'elettricità, come solo una piccola barca può essere, quelli elettrici stentarono ad affermarsi lasciando così la porta li- bera a due decenni di dominio del pilota a vento. Fu durante la Ostar del 1962 che Blondie Hasler mostrò alla comunità velica il primo servo-pendolo. Durante la Golden Globe del 1968 poi, la banderuola appe - sa alla poppa divenne icona senza tempo benché le soluzioni utilizzate dai 9 skipper non brillassero per raffinatezza, data la priorità data alla resistenza meccanica. Fu nuovamente durante un'altra seconda edizio - ne dell'Ostar che si videro velisti più intraprendenti esplorare soluzioni più sofisticate che di fatto diven- nero negli anni a seguire i modelli più famosi. di Francesco Cappelletti

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