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SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela

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104 www.solovela.net D ifficile dire se ci sia uno scenario più spettacolare di quello dei Tre Golfi per una regata. La parten- za nel golfo di Napoli, per una linea che si snoda tra le isole Pontine, passando davanti a Sorrento e che termina nell'Isola Azzurra, patria delle sirene. Se allo scenario naturale si aggiunge la maestà dei Multi 70 e un finale al fotofinish, si può quasi dire che raggiun - ga la perfezione. Per raggiungere la perfezione, all'edizione appena conclusa e partita il 14 maggio è mancato il vento che ha costretto a ridurre il percorso di regata dei multiscafo che se la sono vista metro per metro per tutta la regata, fino a cedere la vittoria a Maserati di Soldini che ha interpretato nel modo corretto il pas - saggio davanti a Capri chiudendo in poco meno di 24 ore. Eppure, anche quest'anno in una delle più scenogra- fiche regate del Mediterraneo, non è la classifica a tenere il palcoscenico, quanto le polemiche per quel- lo che è accaduto durante la gara e naturalmente a regata conclusa. È stato imposto un nuovo modo di calcolare il tem- po massimo per attraversare la finish line, un tempo limite diverso per ogni barca in base al certificato di stazza. In pratica, ogni barca sapeva prima della par- tenza di dovere tagliare il traguardo ai fini della clas- sifica entro una certa ora, ma ogni barca aveva un diverso limite di tempo decretato dai giudici. Ma qualcosa è andato storto. La bonaccia ci ha mes- so del suo e il sistema di calcolo di questo tempo limi- te a quel punto ha mostrato i suoi di limiti, mandando fuori classifica 2/3 delle oltre 100 barche che prende- vano parte alla regata. Un caso che ha suscitato mol- to malumore nei partecipanti, soprattutto tra i molti che non sono riusciti a concludere la regata. L a crisi in Ucraina sta rilanciando sul tavolo la que- stione del gas e delle fonti di energia rinnovabile, mettendo nuovamente l'Europa e il mondo tutto da- vanti al dissidio tra civiltà, progresso e rispetto dell'am- biente. Dimenticando solo per un attimo le portaerei che si aggirano nei nostri mari, anche la nostra vita quotidiana ha impatti notevoli sul nostro pianeta, a co- minciare dal primo caffè della giornata. Buona parte delle merci che consumiamo, dei vestiti che indossia- mo o del cibo che mangiamo proviene dall'altra parte del mondo e per raggiungere le nostre tavole, spesso naviga a bordo di colossali portacontainer che oltre a consumere migliaia di tonnellate di gasolio, creano un inquinamento acustico che mette in pericolo la vita di cetacei e abitanti del mare. Spesso, anche chi crede di avere uno stile di vita ecosostenibile non si rende conto di quanto inquini il caffè che sorseggia tutte le mattine semplicemente per poter essere trasportato da un continente all'altro. La soluzione al dissidio è forse più semplice di quanto si pensi e sta tutta nascosta nelle pieghe delle vele di antichi brigantini che lentamente ritor - nano in vita per attraversare gli oceani pieni di mer- ce come accadeva prima dell'avvento del carbone. Ne sono un esempio i francesi di Trans Oceanic Wind Transport, in attività dal 2011 che puntano ad arrivare a 4 navi a vela entro il 2026 per il trasporto delle merci attraverso gli oceani, oppure gli inglesi di Shipped by sail, che importano olio extravergine dal Portogallo e caffè dalla Colombia, il tutto a zero emissioni. Ci provano anche gli Italiani a bordo di Brigantes, un veliero ultracentenario varato a Trapa - ni che dovrebbe collegare Europa e America espor- tando vino e olio di oliva e importando, cioccolata, rhum e naturalmente caffè. I l f u t u ro n e i f o n d i d i u n a t a z z a d i c a f f è Tre G o l f i , l a re g a t a d e l l e p o l e m i c h e

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