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SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela

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116 www.solovela.net È stato recentemente pubblicato un video con gli esiti di un esperimento condotto in acque croate. Un pallone da sub è stato ancorato per un'ora su una profondità di 10 metri a un centinaio di metri dalla costa; quindi, un drone ha registrato il comporta - mento delle barche che transitavano in quel tratto di mare, misurandone la distanza dalla boa. Chi va per mare sa benissimo che non si può entrare nel raggio di 100 metri dalla boa di un sub, perché un pescatore in immersione può allontanarsi decine di metri dalla verticale del suo pallone. Gli esiti dell'esperimento sono scontati e addirittu - ra un gommone si è avvicinato alla boa cercando di raccoglierla con un mezzomarinaio. Alta velocità, mancanza di distanza di sicurezza dalla costa o da un'imbarcazione sopraggiungente, auto - pilota innescato e nessuno di guardia. Per conclude- re l'abuso di alcol. L'incidente legato al maltempo o a cause per così dire "naturali" è ormai una rarità. Tra la proposta degli autori del video per evitare inci- denti in mare ci sono dei cartelli giganti con poche re- gole essenziali da posizionare sui luoghi d'imbarco; targhe riconoscibili anche da lontano stampate sulle fiancate delle barche e maggiore controllo, soprattut- to su barche a motore e Jetski noleggiati a chiunque. Solovelanet propone da anni un dispositivo che stacchi il motore in relazione alla velocità e al tempo di abban- dono del posto di comando con autopilota inserito. Alla base di tutto deve ritornare una cultura dell'an- dar per mare soprattutto tra gli armatori di barche a motore, perché finora non si è mai sentito che una barca a vela impazzita abbia investito uno motosca- fo uccidendone l'equipaggio. I n acque internazionali, ovvero oltre le 12 miglia dalla costa, la legge a bordo di una nave è la stes- sa del paese di cui batte bandiera. Sono in molti ad approfittare di questa norma per svolgere attività che diversamente non sarebbero legali sotto costa. Un esempio virtuoso è quello proposto da Rebec - ca Gomberts, medico e artista, fondatrice di WOW, Women On Waves, un'associazione olandese nata per intervenire in difesa dei diritti delle donne. A bordo di una nave battente bandiera olandese, con equipaggio solo femminile, WOW attracca in porti di paesi in cui la pratica dell'interruzione di gravi - danza è illegale e imbarca le donne che intendono abortire, in buona salute ed entro le 10 settimane di gestazione. Dopo averle correttamente informa- te, salpa per raggiungere le acque internazionali, dove le donne possono interrompere la gravidan- za in maniera non chirurgica all'interno di un'unità ginecologica mobile chiamata A-portable, che può essere sistemata su qualunque nave; un container attrezzato, che però non è una clinica. Per essere considerata una clinica il container dovrebbe sotto - stare a norme molto stringenti. Per questo motivo, l'ambulatorio mobile è classificato come installazio- ne artistica e una copia è stata esposta anche alla biennale di Venezia. Dopo Irlanda, Polonia Portogallo e sud America, in seguito alla decisione della suprema corte statuni - tense di vietare l'aborto, WOW è attiva e determina- ta ad aiutare tutte quelle donne abitanti degli stati antiabortisti americani a rivendicare e far valere i loro diritti. Q u e l l a s p o rc a d o z z i n a … d i m i g l i a S e a u c c i d e re è l ' i g n o r a n z a

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