SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela
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94 www.solovela.net N on solo il sogno di un'isola deserta tutta per sé dove condurre una vita da Robinson, ma addirit- tura un'isola che diventa uno stato sovrano, con una propria valuta, un governo e la possibilità di legiferare. Era già accaduto più di 50 anni fa, quando l'ingegner Giorgio Rosa issa su una piattaforma artificiale, in acque internazionali, al largo di Rimini una bandiera con tre rose e dichiara l'Isola delle Rose uno stato sovrano e indipendente. L'isola era nata nel 1964 per sperimentare una nuova tecnica di costruzione in mare aperto impiegando acciaio e cemento. Appena l'isola cominciò a prendere forma, la capitaneria di Rimini cercò di bloccare i lavori, ma l'ingegner Rosa dichiarò di essere 500 meri oltre le acque territoriali e quindi di non riconoscere la legislazione italiana. Alla fine, nel 1969 dopo solo 55 giorni, l'isola venne abbattuta con il tritolo dalla Guardia di Finanza. A riprovarci a fondare uno stato indipendente è sem - pre un italiano, ma questa volta nel Mar Rosso, dove, in seguito a un'eruzione vulcanica nel dicembre del 2011 è nata un'isola che Gianni Rolando, sessanta- novenne con un passato nel motociclismo profes- sionista ha occupato proclamandosi "Sua Altezza Serenissima Principe di San Bernardino". L'isola gode di una sua costituzione, batte moneta – il Pax - e in Italia ha la sua sede diplomatica. È possibile ottenere la cittadinanza con una donazione libera a una fondazione umanitaria, anche se sembra non solo che l'isola sia disabitata, ma che addirit - tura nemmeno Sua Altezza non ci abbia mai messo piede. Nel natale del 2014, Rolando ha spedito un biglietto d'auguri alla regina Elisabetta, la quale ha risposto attraverso il suo segretario. Un gesto di affetto tra colleghi regnanti. L 'acqua non divide, ma diventa un ponte che uni- sce le civiltà e migliora le culture. Di questo era convinto anche Thor Heyerdahl un esploratore nor- vegese che dopo aver soggiornato sull'isola delle Marchesi con la giovane fidanzata cercò di immagi- nare come le isole della Polinesia potessero essere state colonizzate. Contrariamente a quella che era l'opinione degli archeologi, Heyerdahl propose l'i- dea che si potesse navigare attraverso gli oceani con barche costruite con mezzi preistorici, come gli antichi catamarani. Il norvegese arruolò altri 5 membri di equipaggio e costruì con tecniche primitive una zattera di legno di balsa. Il 28 aprile del 1947 salpò dal Perù con rot - ta 270°. In molti scommisero che quella zattera non sarebbe durata più di due settimane, invece dopo 101 giorni il Kon - Tiki si incagliò in un atollo della Polinesia, confermando la teoria che i popoli hanno sempre usato il mare come un mezzo di comuni - cazione, navigandoci sopra con imbarcazioni e con tecnologie in grado di affrontare anche gli oceani. Dopo aver attraversato il Pacifico, Heyerdahl vol- le provare con l'Atlantico, questa volta a bordo di un'imbarcazione di giunco e dopo un iniziale in- successo riuscì a raggiungere le Barbados salpan- do dal Marocco. Era dunque provato che anche le popolazioni del Mediterraneo avrebbero potuto raggiungere il continente americano molto prima di Colombo. Durante la traversata atlantica l'equipaggio notò sulla superficie dell'acqua macchie oleose e raccol - se in mare grumi di petrolio. Si scoprì che perfino il grande oceano era stato contaminato e la notizia fu segnalata alle Nazioni Unite. Era il 1970! I l m a re h a s e m p re u n i t o i p o p o l i L' i s o l a c h e ( n o n ) c' è