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MAXI
è ravvivata dai colori sgargianti del piumaggio di
uccelli tropicali, fra cui il rarissimo piccolo pappa-
gallo delle Seychelles, una rarità per gli amanti
del birdwatching.
Partendo da Praslin, si può anche veleggiare ver-
so sud fino a La Digue, altra isola granitica, con
un porticciolo pieno di barche di pescatori che
cercano in zona i banchi più ricchi. In quest'iso-
la incontaminata la vita sembra essersi fermata:
si viaggia su carri trainati dai buoi, unico mezzo
di trasporto oltre alle biciclette, perché è vietato
usare mezzi che non siano a trazione animale.
L'isola, che si può girare in una giornata, offre
le più belle spiagge dalla sabbia rosata di tutto
l'arcipelago. Le altre isole, per lo più coralline e
disabitate, sono disseminate nell'ampio Oceano,
e i loro nomi, che hanno suoni dolci ed esotici,
evocano fantasie storiche: come il piccolo gruppo
delle Almirantes, chiamate così in onore di Vasco
de Gama; o come Assomption, scoperta il giorno
dell'Ascensione; o la più lontana e isolata Alda-
bra, l'atollo più grande del mondo, abitato soltan-
to da alcuni scienziati per tre mesi l'anno.
Abbracciare con un solo viaggio le curiosità e le
bellezze di questo grande spazio di mare è im-
possibile, così come è difficile nel breve tempo
comprendere la cultura romantica dello splendido
popolo che abita le Seychelles. Nonostante ciò,
anche un piccolo scorcio può bastare per dare al
visitatore la sensazione di essere rimasto sospe-
so per un po' in un epoca senza tempo.
Foto grande, una delle spiaggie di Cousin
dove le tartarughe vengono a fare le uova.
Sotto uno scorcio dell'isola di Praslin