SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela
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64 solovela.net MAXI IMAXI – Il tuo nome ha iniziato a circolare come patron della 151 Miglia, un successo fin dalla sua prima edizione. Senza questa regata saresti ugualmente stato un "armatore di punta". R.L. – Forse il mio nome sarebbe un po' meno conosciuto, ma la 151 Miglia Trofeo Cetilar è solo una delle tante cose che ho fatto e faccio nell'am- bito della vela, nella quale sono da sempre. Non ho ricordo di una data precisa d'inizio, ho iniziato da bambino andando in barca con mio padre, poi c'è stata una crescita costante, dalle derive fino alla mia prima barca a chiglia, il Comet 28 race Asel. Con questa si fece un bel secondo posto al cam- pionato italiano IMS nel '99. Con la seconda barca, un Vismara 34, assieme al mio equipaggio si arrivò secondi sia al Mondiale IMS di Capri nel 2003 che all'Europeo di Punta Ala l'anno seguente. Per me la vela è uno stile di vita, è una pagina del mio rapporto con il mare. Mi divido tra l'attività di regata e quella da crocierista, quest'ultima per me imprescindibile. Fu proprio a bordo della mia prima Nikka, un First 40, che mi venne l'idea della 151 Miglia, basata sulle mie esperienze di rega- tante e sui desideri che avevo come armatore. IMAXI – Il successo della 151 Miglia si basa sullo stesso approccio adottato per gestire un'azienda o una barca da regata vincente. R.L. – Sì, esattamente. La regata è gestita come un prodotto, con tutta l'attività di marketing e co- municazione correlata, con newsletter specifiche, un magazine con le storie dei vincitori dell'edi- zione precedente e tante altre iniziative. Il nu- mero di iscritti è per me come il fatturato della mia azienda, controllo di continuo l'andamento e con orgoglio posso dire che quest'anno siamo a +25%. L'elemento chiave, nel caso della rega- ta, è la prospettiva dell'armatore: quali attenzioni dobbiamo riservargli per il suo benessere? Per esempio, posti barca su base nominativa asse- gnati per tempo, attività collaterali a terra coerenti con l'evento, quali il crew party prima di partire e il dinner party per celebrare l'evento, la disponibi- lità di courtesy car per gli spostamenti, una owner bag di benvenuto. Anche la comunicazione vede al centro l'armatore, non solo le sue storie di mare pubblicate sul magazine, ma anche i filmati della regata proiettati durante la serata finale, il tutto unito alla parte sportiva. Il percorso è gradevole e tecnicamente importan- te, è stato infatti costruito sulle statistiche meteo della zona – in particolare quelle del LAMMA – in modo da contemplare tutte le andature. È una regata lunga ma non lunghissima, in un periodo dell'anno quasi estivo con temperature piacevoli, ma senza avere caldi torridi, e una notte di breve durata, vicina al solstizio d'estate. Il percorso prevede distanze diverse tra un waypoint e l'altro, con molta tattica tra Corsica e Isola d'Elba e infine la tecnicissima bolina finale, tra le Formiche di Grosseto e l'isolotto dello Spar- viero, nel vento generato dal canale di Piombino. IMAXI – Com'è arrivato il First 40 Nikka e come è avvenuto il salto verso i maxi. R.L. – Il First 40 è arrivato con la famiglia, cerca- vo una barca di serie che potesse soddisfare le esigenze di crociera e anche di regata, in partico- lare le lunghe. Occorreva una barca più grande e quel modello rispondeva esattamente alle esi- genze del momento. Anche il nome delle barche è figlio dei periodi: se Asel è l'anagramma di Elsa, L'architetto Ales- sandro Vismara. Lacorte ha avuto barche disegna- te e costruite da Vismara e ora possiede il SupeNikka che è stato costruito da Vismara Il logo della 151 miglia