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Anche le nostre conoscenze sono migliorate col
tempo: la presenza di più ordini di crocette, infat-
ti, permette che le parti dell'albero libere di flettere
siano più corte. Siccome il carico massimo che un
albero può sopportare a compressione è inversa-
mente proporzionale al quadrato della lunghezza,
una suddivisione dell'albero è praticamente obbli-
gatoria. Per esempio, con due ordini di crocette si
suddivide l'albero in tre segmenti, ognuno dei quali
sarà lungo circa un terzo rispetto a un albero senza
crocette. Secondo quanto detto prima, con due or
-
dini di crocette l'albero può sopportare un carico a
compressione nove volte maggiore.
Intorno alla fine degli anni '90 la comparsa di cro-
cette acquartierate ha portato tre benefici principali:
il paterazzo ha perso parte della sua funzione strut-
turale, permettendo la sua regolazione e quindi un
aumento della performance in alcune condizioni in
bolina; inoltre il carico sull'albero è ripartito più a
poppa, diminuendo la sua compressione e permet
-
tendo la costruzione di alberi più snelli e avanzati.
Infine, si può avere un fiocco o un genoa alcune de-
cine di centimetri quadrati più grandi, grazie al fatto
di avere sartie e lande collocate più a poppa.
A l b e r o i n d i e t r o A l b e r o a v a n t i
Maggiore superficie
velica, del fiocco, minore
superfice della randa, il
centro velico scende = la
barca sbanda di meno a
parità di peso in chiglia,
o la barca sbanda uguale
ma si può avere meno
zavorra, qundi più velocità
Il boma è più
lungo quindi
la randa è più
grande
Il ponte di
prua è più
lungo e
spazioso
L'albero in
avanti porta
a un fiocco
più piccolo
di quello
che si ha su
di un abarca
con l'albero
arretrato
Qui sotto un albero con
crocette acquartierate, sotto
un albero con crocette dritte.
Il secondo albero si flette
meglio del primo