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SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela

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22 www.solovela.net Abbiamo navigato mediamente dalle 4 alle 8 ore al giorno per una rotta complessiva di 150 miglia. "Non ero mai stata in barca a vela prima – dice Ana proveniente dalla Croazia – e volevo provare com'e - ra. Tutto sommato, è stato molto divertente". Abbiamo passato una settimana a stretto contatto con la natura, il mare, il vento e la semplicità; senza rumore, senza sprechi, senza fretta. "Sono rimasta sbalordita – ricorda Laurence dalla Svizzera – che nove persone fra di loro straniere, potessero fin dall'inizio condividere in armonia tutte le incombenze quotidiane e vivere insieme in spazi molto ristretti per un'intera settimana, in un clima di familiarità e relax". Lezione di vela Tutti i giorni facevamo lezione di vela e tutti i parte- cipanti hanno imparato i nodi, le andature, la regola- zione delle vele, gli ormeggi, gli ancoraggi. Nella mia esperienza di istruttore di vela mi sono ca- pitati allievi di tutti i tipi, da chi odiava la nomenclatura a chi voleva la dimostrazione vettoriale della portanza. Ma questa volta è successo l'inaspettato: gli allievi, pur prendendo per oro colato la tecnica delle manovre, fa - cevano le pulci sulla terminologia, discutendo a lungo più sugli aspetti grammaticali che su quelli nautici. "Quando lo skipper ci ha spiegato la manovra di «uomo a mare» – racconta Carla – sono scoppiata a ridere perché mi aspettavo che si dicesse «persona a mare» e mi sono immaginata una donna abbando - nata in mare senza essere recuperata". Man mano gli allievi diventavano bravi, risponde- vano prontamente ai comandi e comunicavano fra di loro correttamente: dammi la trappa, ho messo il parabordo sulla draglia al giardinetto, dai volta alla galloccia. Vi risparmio l'originale in esperanto. "La cosa che mi piaceva di più – annota Šebi, il ven - tottenne della Repubblica Ceca – era la bolina, molto più divertente del lasco". Abbiamo anche sperimentato una breve navigazio- ne notturna, arrivando nella rada di Porto Cesareo a mezzanotte e facendo un ancoraggio al buio. A se- guire, musica, bagno notturno e fiumi di grappa. "Mi ha sorpreso notare – spiega Ivan il bulgaro – che il partecipante più serio a bordo, Hans il tedesco, anche nella sere in cui era più brillo, continuava a correggere i nostri errori di accusativo!" Le previsioni danno buono per domattina, grecale a 15 nodi e cielo terso. Propongo all'equipaggio una bravata: sveglia alle 4 di notte per salpare prima dell'alba e goderci l'au - rora veleggiando in silenzio, per poi fare colazione davanti al sole che si alza. Tutti accettano. I mmaginate un portoghese che voglia man- dare una mail a un polacco, ad esempio per chiedere informazioni su un prodotto. Proba- bilmente la scriverà in inglese e riceverà una risposta in inglese: entrambi hanno fatto la stessa fatica a tradurre il messaggio in una "lingua-ponte". Ora immaginate al posto del polacco, uno statunitense: quest'ultimo legge e scrive il messaggio nella sua lingua madre, senza nessuna fatica di traduzione. Estenden - do il concetto, risulta ovvio che i bambini nati da genitori madrelingua inglese sono più for- tunati degli altri, perché non dovranno perdere tempo a studiare una seconda lingua e saran- no avvantaggiati in tutti i mestieri che abbiano a che fare con stranieri, dal rappresentante di commercio al pilota d'aereo, dallo scienziato alla guida turistica. L'esperanto nasce nel 1887 allo scopo di essere "la seconda lingua per tutti", anche per gli anglofoni, nel pieno rispetto della lingua madre di ciascuno, per salvaguardare la dignità di tutte le lingue e offrire pari opportunità a popoli e culture. L'idea è che ognuno parli la lingua madre nel proprio paese e l'esperanto solo con gli stranieri, nel reciproco rispetto e comprensione fra gli esseri umani. L'esperanto è oggi parlato da oltre due milioni di persone su cinque continenti e applicato in diversi campi: giornalismo, letteratura, musica e film. È la lingua ideale per il turismo respon - sabile e solidale. Lo si impara facilmente in pochi mesi, ma per chi è pigro, Google traduce perfettamente, da e in esperanto. L'esperanto Da Wikipedia L'equipaggio alle manovre

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