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Il primo navigatore
oceanico italiano, ha 88
anni, ha dovuto passare
una nuova burrasca, il
Coronavius che lo ha
contagiato a marzo, ma
neanche questo è riuscito
ad affondare la sua barca
di
Luca
Da
Damos
Uomini di mare
Alex Carozzo,
oltre i l
Covid-19
A
lla domanda se faccia più paura una
burrasca del sud Pacifico o il Corona
virus, Alex Carozzo non risponde, ma
ride. – Che domanda da giornalista, pro
-
prio da giornalista, commenta.
Non deve essere stato facile per l'irriducibile mari-
naio uscire da questa dura batosta. Viene ricoverato
a Desenzano, dopo un esame che conferma la po-
sitività al Corona virus. Non viene intubato, ma ha
bisogno dell'ossigeno con il casco respiratore CPAC
per sopravvivere alla brutta polmonite e per un mese
e mezzo lotta contro il Covid.
- La cosa curiosa è che io non ricordo niente, come
se fossi stato in coma. Le sirene, l'ambulanza, qual
-
che immagine dovrei pure averla conservata, invece
niente. Comincio a recuperare qualche frammento
solo del periodo successivo all'ingresso in ospe-
dale, quando sono stato trasferito nella clinica Villa
Gemma.
A ricordare tutto è invece la sua storica compagna
Luis, che a raccontare quelle drammatiche settima
-
ne, ancora le trema la voce.
- È stato un periodo davvero brutto. Sapevo quel-
lo che accadeva in Lombardia dalla televisione, ma
non potevo sapere quello che accadeva ad Alex in
ospedale. Solo in seguito abbiamo potuto vederci,
ma solo a distanza, uno in terrazza l'altra in strada.
- Come gli innamorati - aggiunge romantico il marinaio.
Alex Carozzo