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Il governatore della Sardegna
si è voluto ergere a paladino
della sua regione, ma più
che salvarla dal Covid, l'ha
condannata a una stagione
senza turismo.
S o l i n a s e
l a m e m o r i a
d e i s a rd i
L
a politica andrebbe - il condizionale è d'ob-
bligo - fatta con senso civico e spirito di
missione. L'opera del politico, specialmen-
te del politico amministratore, incide così
tanto sulla vita delle persone da lui ammini-
strate, che la coscienza dovrebbe spingerlo a pen-
sare prima all'utilità per i suoi elettori; eventualmen-
te poi ai suoi interessi personali o a quelli di partito.
Se così fosse, l'Italia sarebbe il paese più ricco del
mondo.
Purtroppo, non sempre i politici hanno senso civico
e non tutti vivono la loro esperienza politica con spi
-
rito di missione. Ce ne sono poi alcuni, che danno
l'impressione di non riuscire proprio ad anteporre gli
interessi di partito e personali a quelli della comuni-
tà. Tra quest'ultimi, Christian Solinas, governa-
tore della Sardegna.
Personaggio arrivato allo scranno più alto del-
la regione Sardegna nel 2019, sulla scia del
consenso populista di Mr. "Me ne frego",
Matteo Salvini, inizialmente sembra una
buona scelta: è un uomo pacato, modera
-
to, uno che ragiona. Con l'arrivo del Co-
vid, Solinas decide di giocarsi la carta del
salvatore della patria, dove per patria
si legge Regione Sardegna.
di
Maurizio
Anzillotti
Tu r i s m o e p o l i t i c a
Christian Solinas