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SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela

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47 www.solovela.net Il governatore dichiara la sua regione Covid Free e sui giornali e sulla sua pagina Facebook, incessan- temente dichiara che finito il lockdown, quando si tornerà a circolare tra le regioni, chi vorrà andare in Sardegna dovrà presentare un passaporto sanitario ottenuto sulla base di un tampone Covid negativo. L'idea non è stupida, se tutti in Sardegna sono nega - tivi al test, i turisti saranno più sereni e arriveranno più volentieri. Applausi e tanti evviva. Ma alle dichiarazioni sui giornali e ai post su Face- book non fa seguito nessuna ordinanza che detti le regole, tanto che l'isola, lentamente, sprofonda nell'incertezza. Cosa significa passaporto sanitario? Che tampo - ne bisogna fare? Quando bisogna farlo? Chi lo fa? Chi lo paga? Si fa prima di partire per la Sardegna o dopo, una volta arrivati? E se ci si scopre positivi al Covid che succede? Le domande sono tante, tantissime e sono tutte sen - za risposta. In breve, gli operatori del turismo comin- ciano a rendersi conto che la mancanza di chiarezza determina le cancellazioni delle prenotazioni. Nel frattempo, diventa sempre più evidente che i tam- poni non ci sono, non ci sono in Italia, non ci sono nel mondo. Non c'è nessuno, neanche la super or- ganizzata Germania che ha tamponi in numero suf- ficiente per permettere che siano fatti privatamente a pagamento. I tamponi si fanno solo per coloro per i quali ci sono forti evidenze di un possibile contagio. Ma Solinas ormai è fissato nella sua personale interpretazione del paladino. Come un moderno Don Chisciotte cor - re con la lancia in resta contro il suo mulino a vento, nella speranza che all'ultimo momento accada qual- che cosa che gli salvi la faccia. Ma l'unica cosa che accade è che la rabbia sale, gli operatori del turismo, siano questi gestori di albergo o di società di char- ter, hanno ormai capito che il paladino non è altro che uno dei tanti politici di secondo piano, capace di qualsiasi cosa pur di mantenere il potere conquista- to grazie a fortuite convergenze politiche. Solinas lo sa. Le grida di chi vede la propria azienda andare alla malora le sente e le sente sempre più forte, ma nella sua testa la battaglia è ormai tra lui e loro. Se facesse un passo indietro e ammettesse di aver commesso un enorme errore nel continua - re a parlare di passaporto sanitario, ammetterebbe la sconfitta, ma un paladino non può perdere, che paladino sarebbe? Gli operatori del turismo si sal- verebbero, ma lui finirebbe a mordere la polvere, quindi decide di andare avanti. Prova a spostare la colpa sull'esecutivo, ma il tentativo è mal congenia- to e ancor peggio eseguito. Il finale della commedia è drammatico: l'esecutivo, ovvero Giuseppe Conte - acerrimo nemico della Lega, il partito che appoggia Solinas - con un decreto, stabilisce che dal 3 giugno si potranno varcare i confini nazionali e nessuna re - gione si potrà rifiutare di lasciare libero accesso ai cittadini provenienti dalle altre regioni. Sembra una mossa studiata apposta per affondare il povero Chri- stian. Solinas è fuori gioco e da paladino si trasfor- ma in millantatore che sventolava un potere non suo. Ma la cosa più umiliante, e se volete anche comica, è che Conte, con quel decreto, ha dovuto esautorare i presidenti delle regioni dalla possibilità di mettere limiti alla circolazione, per andare incontro a Fonta - na, governatore della Lombardia, altro uomo della Lega che era terrorizzato dall'idea che la Lombardia fosse ghettizzata e minacciava un guerra all'ultimo sangue se avessero chiuso la sua regione, mettendo così in evidenza l'enormità di errori commessi nella gestione dell'epidemia, a partire da quando Fontana protestava contro la chiusura dei voli dalla Cina, di - chiarando che il Covid19, in fondo, era una semplice influenza, per ravvedersi solo una volta che lui stes- so ha contratto il virus. Solinas ora avrà quattro anni per riscattarsi, quattro anni per dimostrare di valere quel voto con cui suoi elettori gli hanno dato fiducia e fare qualche cosa di concreto per una regione che con i suoi politici, pro - babilmente è più sfortunata delle altre. Solinas dovrà darsi molto da fare, perché i sardi tra le loro molte doti, hanno anche una memoria di ferro. Forse per questo i governatori della regione raramente soprav - vivono al primo mandato.

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