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molto grande illuminata da una grande finestra non
apribile, che dallo scafo affaccia sul mare. Una cuci-
na importante per un utilizzo da parte dell'equipag-
gio. In questo caso si possono avere tre o quattro
cabine, più la cabina equipaggio alla quale si acce-
de o dalla cucina o dal pozzetto.
Le performance
Come per tutti i Fountaine Pajot anche per il Sama-
na 59 si è prestato molta attenzione alle performan-
ce. Lo scafo è realizzato in sandwich, quindi più leg-
gero e con la possibilità di avere i pesi nei posti più
indicati per una barca che vuole correre sotto vela.
Il piano velico è spostato verso prua con una randa
molto importante e un genoa con un'ampia sovrap
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posizione, che naturalmente non permette l'utiliz-
zo dell'autovirante. Da notare anche la delfiniera di
prua che permette di montare facilmente il frullone
di un code 0 o di un gennaker.
Conclusioni
Una barca di un livello decisamente elevato capace
di divertire il proprio armatore anche nella naviga-
zione a vela. Interessanti le diverse versioni che ne
permettono il doppio uso armatore con aiuto oppure
equipaggio professionista.
La barca sarà presto oggetto di una prova in mare di
SVN solovelanet e di una puntata di "SI&NO, il con
-
tradditorio".
In un catamarano, pozzetto e dinette
sono allo stesso livello e questo
cambia completamente il modo
di vivere la barca. I due ambienti
diventano un tutt'uno, mentre
nel monoscafo, la dinette, per quanto
grande, è isolata dal pozzetto.
Nella fotografia grande in basso
vediamo uno scorcio della dinette
del Samana 59 della Fountaine Pajot
Samana 59