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uando si pensa ad imbarcazioni in lami-
nato la prima cosa che ci viene in mente
è la vetroresina. Da oltre cinquant'anni
questo materiale composito è utilizzato
nella maggioranza delle imbarcazioni,
ma negli ultimi decenni si è affacciato un nuovo ma
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teriale: il carbonio.
Il vetro è un elemento molto comune, e se ci stupi-
sce che un materiale così duro possa diventare un
"morbido ed elastico tessuto" è facile capire come
ciò possa avvenire attraverso la fusione.
Ma il Carbonio? Anche questo materiale è ben cono
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sciuto. Sappiamo che nelle sue varie forme brucia,
che è alla base dei diamanti, che noi stessi siamo
composti in gran parte da questo elemento, ma ci
è difficile pensare ad esso come ad un "morbido ed
elastico tessuto".
Eppure, è possibile.
Cos'è il carbonio
Il carbonio in natura ha forme differenti. Dalle più mor
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bide, come la grafite, alle più dure come il diamante.
Ha anche grande predisposizione ai legami chimici
con altri elementi. Queste proprietà permettono l'e-
sistenza a milioni di composti del carbonio che for-
mano le basi di tutta la vita sulla Terra. Il carbonio
è infatti presente in tutte le forme di vita organica.
In natura, lo troviamo nelle piante, negli idrocarburi
e, manco a dirlo, nel carbone. È talmente comune e
onnipresente che lo si utilizza per verificare l'età di
reperti antichi.
Tutto ciò stupisce, se si pensa che il carbonio come
materiale ed elemento tecnologico nasce solo negli
anni '50. In quell'epoca vennero prodotte le prime
fibre di questo elemento, carbonizzando il rayon a
una temperatura di circa 1000 °C. Si ottenne così un
materiale con una resistenza a trazione di 280 MPa,
quando il vetro si attesta sui 40 Mpa.
Un Mega Pascal equivale a circa 100 Kg forza per
centimetro quadro e oggi sono allo studio fibre con
resistenze dell'ordine dei 5000 MPa.
di Stefano Madella