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In alto, il Nacra azzurro vittorioso con
Ruggero Tita e Caterina Banti. Sopra, Mattia
Camboni con il suo RS:X un amaro quinto posto
alle Olimpiadi. Sotto, Silvia Zannato sul suo laser
vicinissima al Podio Olimpico
L'olimpiade italiana
I Giochi, con la loro lunga settimana di regate che è
il culmine di 4 anni di sacrificio, logorano il corpo e
la mente. Lo sa bene Mattia Camboni, che nell'RS:X
dopo un grande quadriennio è stato tra i migliori
anche nella settimana di Enoshima. Una medaglia
sembrava già pendere al collo del 24enne di Civita
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vecchia, ma la medal race ancora una volta è stata
amara per i nostri colori. La regata decisiva ha fatto
segnare una partenza anticipata, definita "OCS" in
gergo, con la conseguente squalifica dell'atleta ita
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liano, per mancato rientro sulla linea. Camboni nella
seconda parte della settimana olimpica è sembrato
iniziare a sentire la pressione, i risultati sono andati in
leggera flessione dopo essere stato anche primo in
classifica, ma la beffa finale, che è significata addirit
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tura il quinto posto, è difficile da digerire. Complesso
dire dove finiscano i limiti dell'atleta e inizino quelli
tecnici di chi lo gestisce tra Federazione e allenatori,
ma certamente Camboni era e resta uno dei migliori
windsurfisti al mondo e vederlo piangere sconsolato,
mentre rientra verso il gommone del suo allenatore,
ancora brucia.
I pugni di Silvia Zannaro sullo scafo e le sue urla
di rabbia sono un'altra delle storie olimpiche di
quest'estate.