SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela
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Q uando si valutano le difficoltà che incon- tra in barca un neofita, tutti pensano al mal di mare, alla sensazione di paura ri- spetto agli elementi scatenati, al vento che ruggisce, agli spruzzi di acqua sala- ta, al pericolo delle manovre. Giuste apprensioni, ma accanto a queste, argomento meno nobile e avventuroso, non è da sottovalutare l'impatto sul neo-marinaio della gestione a bordo del proprio intestino. Mediamente nelle barche da diporto il concetto di privacy è infatti piuttosto inter - pretabile; e a questo senso di spaesamento – che in alcuni casi diventa un vero e proprio blocco mentale e fisico – si aggiunge la gestione del wc nautico che, pur rassicurante per similitudine con quello terrestre, presenta indubbie complicazioni. Come è fatto un wc nautico Del tutto simile nell'estetica al fratello terrestre, il wc nautico in realtà è costruito in tutto altro modo, per - ché il suo funzionamento risponde a un progetto di ingegneria idraulica totalmente diverso: qui l'acqua non scorre per caduta, bensì viene immessa a pres- sione nella fase di carico e aspirata per evacuazione nella fase di scarico. Condiviso da tutti i sistemi di carico e scarico, è il cosiddetto "collo d'oca", il lungo sifone collegato alle prese a mare che, passando abbondantemente al di sopra della linea di galleggiamento, previene la pos - sibilità di inondare accidentalmente la barca. Sui sistemi di scarico invece è necessaria una distin- zione, perché le barche immatricolate dopo il 2016, per normativa comunitaria, devono essere dotate di serbatoi di recupero delle acque nere. Questa impo- sizione è doverosa nell'ottica della tutela dell'am- biente, anche se poi, a causa della grande carenza di stazioni di aspirazione e smaltimento funzionanti nei porti e nei marina, si finisce prevalentemente per scaricare i liquami direttamente in mare aperto. Ri - cordiamo che tale operazione deve avvenire almeno a tre miglia dalla costa, per limitare l'inquinamento costiero. I sistemi con serbatori di recupero, presentano sul tubo di scarico anche un bypass ad "Y" che permette di deviare lo scarico direttamente in mare quando si naviga in altura. di antonio giovanelli