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enere, uscendo dall'acqua, avrebbe rotto
la sua collana e dalle sette perle cadu-
te in mare sarebbero nate le isole che si
bagnano nel mare etrusco, così lo definì
D'annunzio. Quello toscano è un arcipe-
lago dove ogni isola ha una propria identità e un ca-
rattere proprio che le distingue dalle sorelle. Inoltre,
questo tratto di mare fa parte del santuario dei ceta-
cei e dei mammiferi marini, un'area protetta nata dal
concordato di Francia, Italia e Principato di Monaco
e navigando in queste acque non sarà difficile avvi-
stare delfini e focene.
Le sette isole permettono un itinerario circolare, con
varianti che possono combinarsi tra di loro. L'Elba
è l'isola maggiore e una crociera di una settimana
potrebbe essere dedicata solo alla sua circumnavi
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gazione. Sarebbe un peccato tuttavia perdersi le al-
tre sorprese di questo suggestivo arcipelago, come
il Giglio, la seconda isola per grandezza e disabitata
al 90 per cento dove la varietà dei paesaggi, tra la
montagna, le lavagne di granito, i boschi e i vigneti,
gareggia con la spettacolarità del fondale, meta di
numerosi subacquei. Oppure Giannutri, la più meri
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dionale delle sette isole, oggi area naturale protetta
e soggetta a zonazione perché tutelata da un'area
naturale protetta. O ancora Capraia, al confine tra
Mar Ligure e il Mar Tirreno, più vicina alla Corsica
che alla terraferma, dove non è raro l'incontro con il
capodoglio.
di Jean Bonnet