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SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela

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www.solovela.net 74 Secondo quanto riportato dallo stesso Piri Reis le informazioni per descrivere quei luoghi le avrebbe ottenute da un genovese fatto prigioniero che aveva accompagnato Cristoforo Colombo. "Queste coste si chiamano litorale di Antilya. Sono state scoperte nell'anno 896 dell'era araba. Ma si racconta che un infedele di Genova di nome Colom - bo abbia scoperto questi posti" sono le parole che lo stesso autore scrive a margine della mappa. Fin qui non ci sarebbe nulla di strano. In quel periodo la tecnologia permetteva alle navi delle grandi potenze europee di spingersi sempre più lontano alla ricerca di rotte e terre ancora sconosciute. Era il meraviglioso momento in cui il mondo svelava agli Europei, pagi - na dopo pagina angoli fino allora inesplorati e l'uomo spingeva la curiosità sempre un po' più in là, alla ri- cerca di isole che nessun altro bianco aveva ancora calpestato. Le nuove scoperte erano gelosamente custodite al segreto dai rivali europei e quando una nave finiva nelle mani dei corsari che pattugliavano il mare in cerca di bottino, le carte del comandante erano preziose quanto il contenuto delle stive, tanto che era prassi tenere a bordo carte false per ingan - nare l'intelligence del nemico. Normale dunque che Piri, interrogato il prigioniero e appreso che era stato a bordo delle navi spagnole che avevano varcato l'At- lantico, gli estorcesse informazioni sulla rotta e sulle nuove scoperte. Le carte dell'epoca non erano spo- glie rappresentazioni della costa e del mare, ma erano libri da consultare, su cui venivano disegnate le città, uomini che si rivolgevano agli esploratori indicando col dito dove andare per incoraggiarli ad andare oltre e la proporzione degli stati o delle città non dipendeva solo dalle reali dimensioni fisiche, ma anche dall'im - portanza che rivestivano nelle stime dell'epoca. Disegnati dall'ammiraglio in prossimità di queste terre ci sono animali fantastici, rettili antropomorfi e mostri senza testa con occhi e bocca sul torace. Faceva parte della legenda delle carte antiche disegnare su "terre in - cognite" essere appartenenti alla fantasia. Nel mondo cristiano si era soliti indicare un cartiglio con la scritta "Hic sunt leones" una terra della quale non vi erano no- tizie certe. Era l'epoca in cui l'uomo si affacciava sul mondo e le poche conoscenze di ciò che era dall'altra parte del mare si fondeva con la fantasia, le dicerie e quelle che oggi, con un linguaggio giornalistico, de - finiremmo "fake news". Le terre che venivano via via aggiunte ai pezzi del puzzle mondiale che andava com- ponendosi venivano mescolati con superstizioni, miti o dicerie. È il caso dell'isola di Antalya di cui parla il fram- mento riportato qui sopra, isola dispersa nell'Atlantico, l'isola di San Brandano un'isola che in realtà è una ba- lena all'altezza delle Canarie o l'immancabile Atlantide. Sopra, le analogie tra l'antica mappa e la costa del Brasile. Sotto, Venezia vista dal cartografo Piri Reis

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