SVN solovelanet

SVN 64

SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela

Issue link: http://svn.uberflip.com/i/1470693

Contents of this Issue

Navigation

Page 87 of 105

88 www.solovela.net Il problema L'approccio con il sole deve essere graduale e, pos- sibilmente, dovrebbe iniziare già sul finire dell'inver- no con brevi esposizioni giornaliere di circa 10/15 minuti al massimo, dando così al nostro corpo la possibilità di auto-proteggersi e di creare un primo ombrello fisiologico per la nostra pelle. Il nostro fisi - co infatti reagisce al bombardamento dei raggi solari generando melanina, una sostanza che contribuisce alla nostra protezione. I raggi solari che ci interessano sono sostanzialmen - te di due tipi, UVA e UVB, ma ne esiste un terzo tipo, UVC, altamente nocivo, ma fortunatamente bloccato dall'ozonosfera; almeno fintanto che il buco dell'o- zono non tornerà ad allargarsi minacciato dall'antro- posfera. Gli UVA rappresentano la gran parte dei raggi so- lari che raggiungono la superficie del globo e sono presenti durante tutto l'anno. Attraversano tranquil- lamente nuvole e superfici di vario genere e riesco- no a penetrare più a fondo nella pelle. Inizialmente ritenuti non nocivi, in realtà sono particolarmente aggressivi perché generano processi di ossidazione che intaccano le fibre di collagene ed elastina, in - vecchiando la pelle. Oltre ad essere i responsabili delle rughe, gli UVA possono originare intolleranze solari e reazioni cutanee quali macchie, rossori e prurito; concorrono purtroppo anche all'aumento del rischio di tumori della pelle. I raggi UVB, più intensi e pericolosi in estate, sono il restante (circa 5%) della radiazione ultravioletta e possono essere filtrati dalle nuvole, da alcune superfici e dalle protezioni solari. Se non ci si protegge adeguatamente, possono pe - netrare nell'epidermide e creare reazioni come erite- mi solari, scottature e reazioni allergiche. I raggi UVB sono quelli che stimolano l'abbronzatura. "Il problema del sole al mare e in particolare in barca, è che la nostra povera pelle è sottoposta al bombar - damento diretto per irraggiamento e a quello riflesso dall'acqua per riverbero, siamo dunque presi tra due fuochi" ammonisce la dr.ssa Palermi "obbligatorio correre ai ripari". La protezione naturale La protezione naturale è data dalla melanogenesi, la sovrapproduzione spontanea, a seguito di esposizione solare, di una sostanza chiamata, come già ricordato, melanina che viene sintetizzata all'interno di struttu - re chiamate melanosomi. Il diverso colore della pelle delle varie etnie varia proprio in base al numero e alla distribuzione dei melanosomi, oltre che alla quantità e al tipo di melanina (eumelanina o feomelanina) ed è l'effetto della evoluzione darwiniana. Stare sdraiati sulla tuga di una barca a farsi scaldare la pelle dal sole è una piacevole parte della crociera P rovocato da un innalzamento eccessi- vo della temperatura corporea, il colpo di sole si evidenzia con arsura, difficoltà re- spiratoria, pelle bollente e volto arrossato, torpore, febbre, mal di testa ed eventuale emorragia dal naso. La prevenzione va fatta proteggendosi dal sole e idratandosi corret - tamente. Il soggetto coinvolto deve essere posto all'ombra, al fresco, svestito, sdraiato, testa e gambe sollevate; reidratato con liquidi ad alto contenuto salino, ad esempio nell'imme - diato con un bicchiere d'acqua con mezzo cucchiaino di sale, per proseguire con una bevanda preparata con un litro di acqua, ab- bondante zucchero e un cucchiaino di sale. Utile la borsa del ghiaccio sulla testa o pan- ni bagnati sulla fronte, oppure direttamente avvolto con un lenzuolo imbevuto di acqua fredda. Se il soggetto non è cosciente o non recu - pera coscienza nel breve periodo, allertare le autorità e prevedere il trasporto in una strut- tura medica. Colpo di sole

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of SVN solovelanet - SVN 64