SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela
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96 www.solovela.net Il Saye's Rig Esistono eccezioni ai due tipi principali che oggi racchiudono la quasi totalità della produzione di piloti a vento. Fra queste, degna di nota per la sua originalità è il Saye's Rig. Qui la parte sommersa è composta da un servopendolo in tutto simile a quel - lo già descritto, ma al contrario di quest'ultimo non vi è una parte superiore a comandare sagolini, ma un'asta rigida sottomarina, snodata alle due estre- mità, direttamente collegata al bordo di uscita del timone primario della barca. Il servopedolo agisce quindi direttamente sulla pala del timone primario. Sono piloti che si vedono raramente nelle banchine dei porti di scalo delle rotte internazionali. Si dice che siano poco sensibili nel vento leggero benché la loro meccanica basilare li renda piuttosto affidabili. Di contro hanno il difetto di non essere sollevabili fuori dall'acqua quindi in caso di avarie difficilmente si potranno operare riparazioni in mare. A ppena si decide di prendere il largo un singolo pilota elettrico non può da solo rappresentare per lo skipper assennato una garanzia sufficiente. Anche lasciando da parte le grandi avarie è molto facile che in settimane di navigazione l'autopilota si tro - vi almeno una volta in stand-by, fosse anche per una connessione elettrica venuta meno. C'è chi istalla un secondo apparato elettri- co del tutto indipendente, ma certo l'opzio- ne non è per tutte le tasche. Ipotizzando poi che l'avaria in questione sia la mancanza di energia elettrica a bordo, i due piloti perfetta- mente funzionanti sarebbero comunque inu- tili. La conclusione pare ineluttabile: perché non optare per un apparato del tutto diverso, meccanico e quindi di fatto complementare? Consideriamo poi che il timone a vento a ti - mone ausiliario è a tutti gli effetti un timone a barra che all'occorrenza può lavorare quando il timone principale è andato in avaria. Con l'attuale tendenza delle orche in Atlantico a masticare le appendici di barche a vela, que - sta possibilità è oltremodo desiderabile. Un timone di emergenza, per rappresentare una vera alternativa utile al governo della barca, deve essere talmente dimensionato e ben co - struito, sicuramente su misura, da andare da solo, a costare cifre molto simili a quelle di un pilota a vento, se non superiori. Questo fatto da solo rende l'istallazione del pilota a vento una scelta di esercizio economica poiché bivalente: con un singolo acquisto si acquisisce infatti un pilota meccanico e indi - pendente, un timone di riserva, un attuatore meccanico unito ad un piccolo autopilota a barra. Il tutto è perfettamente complementa- re al pilota elettrico o per i puristi, più che sufficiente per prendere il largo. Elettrico o meccanico Francesco Cappelletti è l'unico italiano ad aver partecipato allla Golden Globe Race del 2018, dalla quale si è dovuto ritirare per una rottura del timone dopo aver passato l'equatore. L'autore In settimane di navigazione, l'autopilota elettrico può abbandonarci anche solo per un calo delle batterie. È un'ottima idea avere a bordo un secondo autogoverno del tutto meccanico