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MAXI 2

SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela

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70 solovela.net MAXI Il comandante del cargo chiese a James di mano- vrare per arrivare sotto bordo e far salire tutti sulle scale di corda che l'equipaggio avrebbe gettato fuoribordo. C'erano 30 nodi di vento e le onde erano ben oltre i 6 metri d'altezza. All'idea di avvicinarsi a quel mostro d'acciaio, a James vennero i brividi. Aveva solo un modo per cercare di portare la sua barca vicino alla nave, manovrare con l'elica di prua, ma non sarebbe stato un gioco da ragazzi. Ogni onda che arrivava prendeva il Dove II e lo sollevava come un fuscello, a volte allontanando- lo dalla nave, ma a volte facendolo arrivare pe- ricolosamente vicino alle murate di questa, che nella notte sembravano dei giganteschi muri. Pro- vò più volte e più volte rischiò di finire la sua corsa sotto lo scafo di quel gigante. Era un incubo, la salvezza era lì, appena 11 metri sopra le loro te- ste, ma non c'era modo di raggiungerla. James capì che l'abbordo della nave non era una manovra possibile, il Dove II era in balia delle onde e senza nessuna possibilità di manovrare velocemente per evitare di finire contro la nave. I bambini piangevano inconsolabili e chiedevano al padre di portarli lontano da quel gigante di me- tallo. James pigiò il tasto dell'elica di prua e si allontanò dalla nave. A fatica si mise sulla linea della poppa di questa. Il comandante della Newseas Jade diede ordine di lanciare delle cime al Dove II, aveva deciso che la cosa migliore da fare era trainarlo, se ci fossero riusciti, la barca si sarebbe stabilizzata e avreb- be seguito la nave docilmente. Dalla nave furono sparate contro il Dove II le sagole pilota, di quelle che precedono le gomene di ormeggio. Da lassù nessuno si rendeva conto che quelle palle di cima intrecciata arrivavano sul ponte del Dove II come colpi di cannone. James capì che anche trainare la barca con quel mare era fuori discussione, le cime avrebbero strat- tonato tanto violentemente la barca che, con tut- ta probabilità, avrebbero strappato via le gallocce del ponte, e prese l'unica decisione possibile per quanto dura: abbandonare il tentativo di trasborda- re sulla nave, almeno sino alla mattina, quando con il favore della luce avrebbe riprovato. Comunicò la sua decisione al comandante della Newseas Jade, il quale convenne con lui di riprovare a trasbordare quando si fosse fatto giorno. In queste due fotografie gli interni dell'Hanse 531, il modello di barca del DOVE II protagonista del naufragio raccontato in queste pagine I l timone è un componente della barca che è sottoposto a grandi sforzi. È costituito da un asse che nelle barche di serie è di acciaio pie- no; una gabbia che funge da struttura per le guance; due guance di vetroresina e un riem- pimento, solitamente del PVC a cellula chiusa che non permette l'ingresso dell'acqua. Tutte queste componenti hanno dei punti deboli. Nel nostro caso, quello che ha ceduto sono le guance di vetroresina. Si può ipotizzare che si siano distaccate. Queste vengono fissate con colle o stuoie di vetro resinate, da come questa giunzione viene realizzata dipende la loro resistenza. Se la giunzione non è fatta bene, quando il timone subisce un urto, le due guance si possono distaccare leggermente, l'apertura si può, poi, estendere. Raramente le due guance si perdono perché difficilmente cede l'intera giunzione. I l a p a l a d e l t i m o n e

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