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l cielo era scuro e le nuvole pregne di pioggia
che si scaricava a scrosci, come se qualcuno
stesse gettando secchiate d'acqua nel piccolo
pozzetto dell'Atlantic Puffin, il Maxus 22 con
cui Szymon Kuczyński stava tentando di batte-
re il primato di giro del mondo in solitaria no stop
e senza assistenza della barca più piccola di sem-
pre. In effetti, capire se l'acqua arrivasse dal cielo
o dalle onde gigantesche che avevano accolto la
piccola Pulcinella Atlantica (Atlantic Puffin), nel ca-
nale di Drake, il temuto braccio di mare che unisce
Capo Horn alle isole Shetland, era difficile. Onde di
sei, sette metri si elevavano sopra la piccola tuga
del Maxus. Szymon ben legato le guardava con un
pizzico di apprensione. Dopo ventiquattro settima-
ne in oceano e dopo aver passato tutti e tre i capi,
le burrasche erano diventate la normalità, ma quel-
la sembrava più cattiva delle altre.
A un certo punto, una montagna d'acqua apparve
all'improvviso, si alzò dal mare come un gigante in-
furiato al quale il vento dava voce facendolo urlare.
Quando fu all'apice della sua altezza si porse in
avanti e cadde su se stessa con un frangente tu-
multuoso che investì l'Atlantic Puffin e lo sdraiò
sulla superficie del mare. Per un attimo Szymon
non capì più dov'era.
Qual era il cielo e quale il mare? Solo quando vide
la punta dell'albero della barca mezzo metro sot-
to la superficie capì cosa era accaduto, l'onda li
aveva sdraiati. Il mostro era arrivato veloce e velo-
ce scomparve. Quando di lui non ci fu più traccia
e le onde, che a quel punto sembravano piccole,
ripresero il loro ritmo incessante, Puffin decise di
rialzarsi.