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SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela

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51 www.solovela.net Biscontini è anche progettista, insieme a Lorenzo Argento, del prossimo Oceanis 40 e Oceanis Yacht 54, barca già varata, che sarà presentata al prossi- mo salone di Cannes, oltre che del prosieguo della gamma First Yacht. SVN – Roberto, tu disegni molte barche con la doppia pala del timone, credi che questo sistema sia decisamente migliore del monopala? R.B. – No, credo che entrambi siano buoni sistemi, ma che ognuno di questi trovi la sua giusta appli- cazione su barche diverse. Le barche che stiamo disegnando noi ora, sono barche che a mio parere, richiedono una doppia pala del timone. SVN – In linea di massima, a tuo parere, quando è più indicato usare la doppia pala, qual è l'elemento decisivo? R.B. – Credo ci siano diversi elementi e di diversa natura, uno di questi è sicuramente la proporzione larghezza : lunghezza della barca. Un esempio: un mini 650 è una barca molto corta, appena 6,50 metri, ma per essere stabile deve essere larga, molto larga in proporzione alla lunghezza. Più le barche sono grandi, meno sono larghe in rappor - to alla loro lunghezza. Quando in questo rapporto la larghezza diventa importante, credo che sia utile utilizzare la doppia pala. Quando una carena è molto larga, a barca sbandata il monopala tende a uscire dall'acqua e a ridurre notevolmente la possibilità di governo. Qui sotto in ordine, il Pogo 50, classica barca francese per navigazione oceanica, la barca ha una poppa larghissima e piatta e monta due pale del timone. A seguire, una doppia pala montata su di una carena che in realtà non ne avrebbe bisogno. In basso, l'E5 dell'Elan, barca performance che monta una doppia pala

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