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Nella foto sopra, un'esibizione dell'ospitalità
eoliana. Sotto, le "pulera" sono tipiche colonne
delle case eoliane, posizionate nel terrazzo
attorno all'abitazione con lo scopo di sostenere
un pergolato di uva tardiva
Mangiare alle Eolie
Il pesce, crudo, cotto, marinato, servito in tutte i
modi e taglie, non può mancare sulla tavola di un
eoliano, ma l'identità culinaria dell'arcipelago non si
trova in un solo piatto, ma in almeno quattro elemen
-
ti, che sono onnipresenti nella loro cucina.
Il cappero, la malvasia e i profumi delle erbe.
Il quarto elemento è l'ospitalità.
Quando i siciliani vanno in giro per il mondo, a tutti
quelli che incontrano dicono - vieni a trovarmi, ve
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drai che meraviglia. E quelli alla fine vengono.
Fu così che uno dei dieci figli di Mamma Santina
abbandonò Salina per andare soldato e a tutti i com-
militoni e ai propri ufficiali - vieni a trovarmi - diceva
- vedrai che meraviglia.
E quelli alla fine poi arrivarono.
Era la metà degli anni Settanta e il turismo nelle Eo
-
lie nasceva soprattutto su iniziativa privata. Mamma
Santina sfamava le sue dieci bocche e dove ce n'è
per dieci, ce n'è anche per undici, dodici, poi quat-
tordici, venti, - ma carusu mio quanti amici invitasti?
Finché nel '78 Mamma Santina, come molti altri iso-
lani, si decise a trasformare la sua casa in trattoria
prima e in pensione poi.
Nel 1985 Mario, il più piccolo dei dieci, discussa la
tesi di architettura, decide di rilevare la pensione