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SVN solovelanet: rivista digitale dedicata al mondo della vela. Articoli di navigazione, di nautica e barche a vela

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80 www.solovela.net Estensione e forma Ogni velista vorrebbe avere appendici enormi e con forme perfette, ma questo comporterebbe grandi li- miti costruttivi. Ogni appendice si estende verso il basso limitando la possibilità di avvicinarsi a riva o di entrare nei porti. La lunghezza aumenta la spinta e la robustezza è direttamente proporzionale al pe - scaggio, infine sporgendo dallo scafo, le appendici sono soggette a urti con oggetti sommersi. Tutto ciò, nei millenni di storia della navigazione, ha portato a progettare scafi con appendici ridotte, sempre alla ricerca di un compromesso fra capacità costruttive, prestazioni e sicurezza. Di fatto, le imbarcazioni non sono mai state dotate di vere e proprie appendici, ma ci si limitava ad estendere le forme dello scafo rendendole quanto più possibile affilate per trovare il miglior compromesso fra spinta laterale e resistenza all'avanzamento. L'evoluzione degli scafi porta alle progettazioni delle prime caravelle in cui il disegno della chiglia era det - tato da mere esigenze costruttive, poi i grandi velieri dell'800 le cui forme andavano via via assottiglian- dosi per migliorare in primo luogo le prestazioni e di conseguenza le capacità di navigare anche contro vento. Con l'avvento della nautica da diporto, ma soprat - tutto grazie a nuovi materiali e tecnologie, le derive hanno iniziato a sporgere dalle carene, inizialmente come chiglie allungate per poi divenire delle vere e proprie ali trapezoidali fino ad essere delle lame che raggiungono profondità considerevoli. Una riproduzione dello scafo di un vascello dell'800. Le capacità costruttive erano completamente al servizio della capacità di carico e trasporto S pesso nella scelta della barca ci si bloc- ca di fronte alla sua gestione, soprattutto una barca a vela il cui posto barca può es- sere condizionato dal pescaggio. Una care- na profonda ci darà più sicurezza, anche se spesso sarà solo percettiva, ma ci impedirà di avvicinare molti luoghi, mentre una chiglia lunga ridurrà il pescaggio, sarà più robusta, a discapito però di raddrizzamento e difficoltà in manovra. Le barche a deriva mobile offrono l'indubbio vantaggio di un pescaggio minimo che per - mette di entrare in porti negati a barche più nobili con derive più importanti. Esiste un appassionato gruppo di estimatori di queste caratteristiche e dalla loro esperienza di navi - gazione, soprattutto nei mari della Croazia, è nato un piccolo portolano che riporta ridossi, approdi o porti dove è possibile ormeggiare solo a patto che il pescaggio sia minimo e che quindi preclude l'ingresso a tutte le al - tre barche con bulbo o deriva fissa, chiamate amichevolmente "trascinapiombo". Perché scegliere una deriva mobile

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